La Dieta Ancrestrale – Conclusione –

IN CONCLUSIONE

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La dieta ipotossica, associata ad altre regole di buon senso, come l’attività fisica, l’abbandono del vizio del fumo e la limitazione dello stress, può a volte costituire l’unica terapia per molte patologie.
Nel caso in cui la dieta venga seguita per fini “medici”, S. consiglia di seguirla rigorosamente per almeno un anno, meglio ancora due, riferendo di una sua paziente affetta da poliartrite rematoide che ha riscontrato un improvviso miglioramento dopo ben 22 mesi di dieta.
In caso di riuscita, la dieta ipotossica deve essere portata avanti per tutta la vita, infatti i pazienti non sono guariti ma in remissione, e se decidono di riprendere le abitudini alimentari precedenti, prima o poi si manifesterà una ricaduta, più frequentemente dopo qualche settimana o qualche mese, e questo secondo S. rappresenta sicuramente una prova dell’efficacia della dieta.
Sembrerebbe che quando un organo o un tessuto vengano colpiti da una malattia autoimmune, da incrostamento o da eliminazione, continui a persistere nel tempo un punto debole, che causa una tendenza nella ripresa dello stesso problema. Fortunatamente, i soggetti che hanno ben risposto alla dieta ipotossica, reagiscono nuovamente in modo favorevole ad un ulteriore tentativo di cura con lo stesso metodo.

La dieta ipotossica in sintesi

Alimenti vietati

Grano duro e grano tenero e loro derivati
Tutti i cereali, ad eccezione del riso, del grano saraceno e del sesamo.
Latti animali e loro derivati
Sale bianco raffinato
Zucchero bianco raffinato
Cioccolato al latte
Marmellate
Oli raffinati
Margarine
Birra
Conserve (tranne quelle di verdura)

Alimenti sconsigliati

Tutti gli alimenti cotti al di sopra di 110 gradi, ed in particolare:
salami cotti
carni cotte
fegato
rognone
uova troppo cotte
pesci cotti
oli cotti
oleaginosi cotti
Se si desidera cuocere certi cibi, è meglio farlo o molto brevemente, o stufati, o al vapore dolce.

Alimenti autorizzati

Carni crude
Salami crudi
Uova crude o poco cotte
Pesci crudi o poco cotti
Crostacei
Frutti di mare
Cibi affumicati (moderatamente)
Verdure (possibilmente stufati o al vapore dolce)
Legumi cotti (possibilmente al vapore dolce o stufati)
Soia (latte di soia, yogurt di soia)
Crudità
Frutta fresca
Frutta secca
Oleaginosi crudi
Miele
Pollini
Riso, grano saraceno e sesamo
Cioccolato nero (in quantità moderata)
Semi germinati di cereali ancestrali e di legumi
Oli ottenuti tramite prima spremitura a freddo
Sale integrale
Zucchero integrale
Acqua del rubinetto e acque minerali
Cicoria, infusioni, caffè (non troppo), tè (non troppo)
Tutte le bevande alcoliche (moderatamente) tranne la birra.

Brevissimo sunto della concezione della malattia in Seignalet

Le patologie da eliminazione.
Secondo S. , quando gli emuntori principali o primari (pelle, polmoni, reni, intestino) sono troppo sollecitati da eliminazioni intense ed aggressive, entrano in una fase di eliminazione patologica.
Per l’emuntore cutaneo, si constaterà la comparsa di acne, alcuni eczemi, psoriasi etc
Per l’emuntore polmonare si constaterà la comparsa di bronchiti croniche, asma etc
Per l’emuntore renale si constaterà la comparsa di nefriti croniche, cistiti etc
Per l’emuntore intestinale si constaterà la comparsa di colopatie funzionali, coliti croniche, morbo di Crohn etc
Le mucose dell’organismo sono le membrane che tappezzano la parete interna di tutti gli organi cavi del corpo, esse hanno la possibilità di provocare delle secrezioni per difendersi e per eliminare o espellere gli scarti di cui l’organismo desidera liberarsi.
Per rispondere ad una infiammazione localizzata o ad un’accentuazione, queste mucose molto sollecitate possono entrare in una fase patologica, si assisterà in questi casi alla comparsa di sinusite, rinite, otite, afta etc
L’organismo potrà anche sollecitare gli emuntori secondari per favorire l’eliminazione delle tossine, ovvero
l’emuntore epatico, l’emuntore mammario, l’emuntore lacrimale e l’emuntore salivare, dando origine a diverse patologie.

Le patologie da incrostamento

Il sovrappiù di scarti e di sostanze tossiche può accumularsi progressivamente su quegli organi la cui funzione non è di eliminare i rifiuti dell’organismo,
A livello delle membrane, gli scarti, come ad esempio alcuni peptidi tossici, possono prendere il posto dei peptidi fisiologici, di cui occupano i recettori, scatenando così segnali erronei, impedendo i segnali normali e provocando disfunzioni cellulari. Anche le sostanze estranee disturberanno le comunicazioni dirette tra le cellule.
Nel citoplasma e nel nucleo, queste molecole estranee sono all’origine di disorganizzazioni cellulari.
Nel 1997 Gottesfeld ed i suoi collaboratori hanno constatato che certe poliammidi sintetiche potevano raggiungere il nucleo, legarsi al dna e modificare l’espressione di alcuni geni. Nello stesso anno, Schubert e la sua equipe hanno comunicato un’analoga osservazione sul dna di un batteriofago che, ingerito insieme al cibo, aveva raggiunto il nucleo di diverse varietà di cellule per associarsi al dna dell’ospite.
Gli esseri umani non reagiscono tutti allo stesso modo di fronte all’assalto di tossine e inquinanti varie, provenienti dall’intestino, questa differenza si basa sul capitale enzimatico, su fattori ereditari, igienici ed alimentari.
Tutte queste scorie sono causa di sofferenza e disfunzioni cellulari, che possono sfociare in alcuni casi in patologie da incrostazione diverse.

Le malattie autoimmuni

(ovvero quando l’immunità del corpo attacca i propri tessuti)
Le malattie autoimmuni sono tipicamente malattie della civiltà, perché anche se di origine diversa sono tutte collegate all’inquinamento in senso lato.
Tre fattori hanno indubbiamente provocato la loro diffusione: l’alimentazione industriale, alcuni vaccini ed i metalli pesanti.
In parecchie malattie si constata una impermeabilità o delle lesioni all’intestino tenue o entrambe.

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lorenzo maini

vivisanoefelice@gmail.com